E' la mattina del Martedì dopo la bella serata trascorsa in compagnia della Condotta Slow Food Grandi Valli Veronesi, presso il ristorante “Da Aldo” del mio amico Galliano, dove io e La Marocca di Casola siamo stati ospiti d'onore della cena inaugurale del “Palio della Stortina”, il salume Presidio Slow Food di questa terra.
Dopo una notte di riposo, che ci voleva, mi sveglio carico e pronto per fare rientro in Lunigiana. Non prima però di aver compiuto ancora una missione:
con me è rimasta un'ultima Marocca... Un seme di Lunigiana da piantare!
E così, dando un'occhiata nelle vicinanze mi accorgo che non molto lontano si trova un locale che potrebbe fare al caso nostro. E' il Ristorante Barabitt, a Cassano d'Adda,
in Provincia di Milano.
Un'occhiata al sito web, alle pagine social, e capisco subito che è il posto giusto per noi.
Salgo sul Belva4 (Il quarto dei pulmini che mi hanno scorrazzato in giro per l'Italia in questi 20 anni) e si parte.
E' una giornata molto piovosa, che ben si concilia con la mia scarsa propensione a stare al volante.
C'è pure un tergicristallo da cambiare che fa un gran casino...
Pazienza! Pensiamo al risultato.
Arrivo in paese ed il navigatore mi indica che la mia destinazione si trova sulla sinistra e così è. Si merita una valutazione positiva. Mi fermo nel parcheggio e do un occhiata.
La saracinesca è abbassata, le finestre chiuse. Mannaggia! Non è ancora aperto.
C'è però una luce accesa.
Mi tornano in mente le peripezie di quando ero ragazzo, quando con la Marocca in un sacchetto di carta anonimo e con il mio numero di cellulare scritto sopra a penna mi avventuravo in tutte le botteghe e ristoranti di Lunigiana , Massa-Carrara e La Spezia per farci conoscere.
Di quell'epoca ricordo pure l'imbarazzo: in fila ad aspettare per non dare fastidio, mentre chi davanti a me finiva la spesa, e chi dietro al bancone cercava di capire cosa stessi per consegnargli, per finire poi con la chiacchierata che ne derivava una volta arrivato il mio turno. Bellissimi ricordi e devo dire che
la Marocca ha sempre trovato porte aperte.
Oggi siamo di fronte ad una saracinesca abbassata ma quella luce che arriva dalla finestra mi fa capire che, come vent'anni prima, si scende col sacchettino in mano e ci si va a presentare. Piove forte e son pure senza ombrello. Non lo porto mai perché mi piace pensare positivo e incamminandomi verso la finestra mi viene un sorriso nel ricordare quei tempi trascorsi.
L'imbarazzo ormai non c'è più, la faccia tosta invece è sempre la stessa e poi...
da qualche parte sta scritto “Bussate e vi sarà aperto”
Si affaccia Igor, un po' sorpreso ma per nulla spazientito. Gli dico “Scusa! So che è un po' assurdo ma ...” Insomma, gli racconto la storia al volo e lui, in pieno spirito Slow: “aspetta che ti apro”.
Così entro e scopro che con Igor c'è anche sua moglie Elena e la loro figliola Cecilia. C'è un bel clima. Una giovane famiglia in armonia, mentre si prepara tanta roba buona. Siamo subito in sintonia ma so che posso rubare solo pochi minuti alla loro gentilezza.
Quindi la Marocca resta qui.
Ci scambiamo i contatti e, scusandomi per l'improvvisata, riparto.
Chissà se Elena, Igor e Cecilia apprezzeranno il pane di castagne della Lunigiana.
Trascorre solo qualche giorno e ricevo un msg di Elena, che mi dice che il pane è meraviglioso! Cecilia ne è rimasta entusiasta. Questa è la cosa più bella per me.
Ma non finisce qui! Esiste un gruppo WhatsApp dei Cuochi dell'Alleanza Slow Food Lombardia e, se io sono d'accordo Elena può aiutarmi a divulgare la Marocca ai suoi colleghi. Certo che sì! Ma che bello !!! Che bello aiutarsi!!!
Spero tanto che lavoreremo insieme e divulgheremo tanti bellissimi e buonissimi messaggi.
A conclusione di questa bella avventura posso dire che
siamo capitati proprio in un posto giusto.
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